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Lo sapevo! Oggi ci sono passato davanti mille volte ma mi sono sempre dimenticato di entrare per comprare quella cosa per Valeria. E poi quella telefonata, potevo farla in metro ma ero troppo preso a pensare cosa mi stavo dimenticando. E quando potrò rifarla, se domani avrò un’altra furiosa giornata di telefonate e riunioni e documenti da leggere, senza un attimo di pausa? E poi, le e-mail! Ma quando riuscirò a leggerle tutte? Ogni giorno corro come un matto da mattina a sera, e arrivo a casa con la sensazione di aver dimenticato un sacco di cose, di aver perso tante occasioni.

Così quando ho visto per la prima volta il libro dal titolo “Getting Things Done – the art of stress-free productivity” non ci ho pensato due volte e l’ho subito acquistato. La promessa era (ed è) irresistibile, e così sono diventato un GTD-er.

Rifletti un istante su come potrebbe davvero essere se la gestione della tua situazione personale fosse totalmente sotto controllo, a tutti i livelli e in qualsiasi momento. E se potessi dedicare il 100% della tua attenzione a qualsiasi cosa a portata di mano, a tua discrezione, senza alcuna distrazione? Questo è possibile.

David Allen

Il sistema di organizzazione personale creato da David Allen si basa su due principi fondamentali: svuotare la mente e applicare una rigorosa disciplina di gestione a tutto ciò che viene alla nostra attenzione, ed è costituito da un insieme di processi da mettere in pratica quotidianamente, raggruppati in cinque fasi distinte: collezionare, processare, organizzare, verificare e, ovviamente, fare.

Tutto questo è bellissimo, ma deve calarsi nella realtà di tutti i giorni, quindi oltre al metodo è necessario trovare gli strumenti che lo realizzano più adatti a noi e alle nostre abitudini; nei prossimi articoli scriverò di come sono riuscito ad implementarlo in un modo a me congeniale.

La mia esperienza con il metodo GTD è sempre più interessante, e ci sono due aspetti che continuano a colpirmi e che matengono alta la mia motivazione.

Il primo riguarda la mente. Fin dal nome il metodo GTD rimanda a situazioni e atteggiamenti estremamente produttivi e operativi, ed è proprio in quelle situazioni che esprime al meglio il suo potenziale. Ma sarebbe sbagliato pensare che il metodo abbia componenti esclusivamente operative. In effetti, ciò che emerge dall’applicazione quotidiana del metodo, è l’importanza fondamentale della capacità di dominare il proprio pensiero e il proprio stato d’animo in qualsiasi situazione, indipendentemente dal contesto circostante. Lo strumento più importante non è nel libro ma dentro la nostra testa.

Il secondo riguarda la prospettiva. Un insegnamento prezioso di Allen consiste nello sviluppare la capacità di passare da uno stato operativo, ad uno stato più distaccato dalle cose di tutti i giorni, come alzandosi in volo, per acquisire la giusta prospettiva su di sé, la propria vita e il mondo che ci circonda, e quindi utilizzare questa visione generale nelle scelte quotidiane. Penso che questa immagine sia alla base del successo del GTD, e al contempo è l’aspetto più difficile da cogliere appieno.

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