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happinessHo sempre pensato che tra la produttività e la felicità sul lavoro, ma anche a casa, ci fosse un legame causa effetto, anche se non ho mai compreso fino in fondo il funzionamento di questo legame.

Una serie di ricerche scientifiche, originate dalla cosiddetta Positive Psychology di Martin Seligman, direttore del Centro di psicologia positiva dell’Università della Pennsylvania, indagano proprio questo legame, e i risultati sono sorprendenti.

Riporto qui un estratto di un articolo apparso su Business People di marzo, dove il ricercatore di Harvard Shawn Achor illustra come alcuni semplici esercizi quotidiani finalizzati a distendere la mente, riescano ad influenzare positivamente la resa sul luogo di lavoro, oltre che il benessere psicofisico generale. (articolo originale su Business People)

“…Se diversi studi dimostrano che un atteggiamento mentale positivo fa migliorare le performance lavorative pressoché in ogni ambito, Shawn Achor, ricercatore a Harvard e Ceo di Good Think, osserva che, proprio quello della felicità, è forse uno degli elementi più fraintesi tra quelli che stimolano le performance. Due i luoghi comuni che il suo lavoro mira a ribaltare. «Innanzitutto, la maggior parte delle persone crede che il successo preceda la felicità», spiega. «Di fatto, questa formula funziona all’inverso: coloro che assumono un atteggiamento mentale positivo ottengono performance migliori al momento di affrontare le difficoltà. Lo chiamo “il vantaggio della felicità”. Da sfatare è anche la convinzione che il patrimonio genetico, l’ambiente in cui viviamo o la combinazione dei due determinino il nostro livello di felicità», aggiunge. «Entrambi hanno un impatto notevole, tuttavia il senso generale di benessere di ciascuno di noi è sorprendentemente malleabile. Le abitudini che sviluppiamo, il modo in cui interagiamo con i colleghi, come consideriamo lo stress… sono fattori che possono essere gestiti e modificati per aumentare felicità e chance di successo»…”

Ma come fare praticamente per modificare questi fattori? I consigli del dott. Achor sono semplici e alla portata di tutti:

“…Basterebbe dedicarsi quotidianamente a un breve esercizio per poche settimane per ottenere un impatto duraturo sul livello di felicità. Come prova, Achor, nell’articolo Positive Intelligence pubblicato sull’Harvard Business Review, cita una sua collaborazione con i revisori contabili alla Kpmg di New York e New Jersey, risalente al dicembre 2008. Racconta: «Chiesi loro di scegliere uno dei seguenti cinque esercizi legati al “cambiamento positivo”:

  • Mettere per iscritto tre cose per cui essere grati
  • Scrivere un messaggio positivo a qualcuno che appartiene alla vostra rete di supporto sociale
  • Prendersi almeno due minuti di tempo per meditare
  • Fare esercizio fisico per dieci minuti
  • Descrivere brevemente, sotto forma di pagina di diario, l’esperienza più significativa capitata nelle ultime 24 ore.

I partecipanti svolsero l’esercizio scelto ogni giorno per tre settimane. Dopo la conclusione del training, valutammo sia questi individui sia quelli appartenenti a un gruppo di controllo per determinare il loro senso generale di benessere. Su tutte le scale di valutazione, i punteggi ottenuti dai membri del gruppo sperimentale erano molto più alti rispetto a quelli del gruppo di controllo. Quando, quattro mesi più tardi, li testammo di nuovo, il gruppo sperimentale mostrava ancora risultati notevolmente più elevati in termini di ottimismo e soddisfazione della vita».”

Il dottor Seligman, assieme al dott. Achor e ad altri illustri esponenti della Positive Psychology, saranno presenti al Positive Business Forum i prossimi 27 e 28 marzo a Milano (www.positivebusinessforum.com).

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